La città di Udine utilizza soluzioni open source da anni. Il settore IT del Comune si appoggia a molti provider di servizi IT locali. Ruolo importante lo gioca anche l'Università, dove questo tipo di sviluppo software è attivamente usato nell'insegnamento e nella ricerca.
Il software open source è presente in quasi tutti gli uffici dell'aministrazione cittadina, La stragrande maggioranza dei server in uso, il 96%, utilizza la distribuzione Red Hat oppure Debian. Postgresql è il DBMS in uso. Sui computer dei dipendent OpenOffice è la suite più presente.Nell'immediato futuro il progetto è migrare i computer verso una piattaforma di virtualizzazione basata sull'open source.
Fattore importante per la città è la possibilità di utilizzare il supporto di molte aziende locali ICT. L'utilizzo dell'open source da parte dell'amministrazione è anche esso un modo per migliorare la presenza di software house nell'area. Nel 2008 le organizzazioni datoriali ICT, l'università e il suo parco tecnologico, la città di Udine e altre amministrazioni pubblice locali hanno fondato il Ditedi, il Distretto delle Tecnologie Digitali, che aiuta lo sviluppo dell'industria IT regionale, ed è un modo per organizzare il supporto ICT per le amministrazioni pubbliche. L'organizzazione ha creato una squadra di aziende con skill open source.
Un'altra ragione per il passaggio all'open source da parte dell'ammistrazione cittadina è stata la riduzione dei costi per le licenze software. Certo i risparmi sono in parte assorbiti dalla formazione del personale che deve gestire le applicazioni open source. Questo però nei fatti ha rafforzato i rapporti con le aziende ICT locali. Ad esempio la gestione documentale è fatta tramite Alfresco, nella versione Community e non in quella Enterprise. Per la soluzione dei problemi interconnessi a questa web application è diventato fondamentale il supporto fornito dalle aziende locali.