Il Kelyon Coffee del 10 aprile, dedicato alle opportunità e alle criticità dell’intelligenza artificiale applicata alla sanità, si è rivelato una preziosa occasione di confronto e di condivisione.
Insieme ai relatori – Sergio Pillon, Referente per il Governo Clinico della Trasformazione Digitale – ASL Frosinone; Fabrizio Esposito, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Avanzate (DAMSS), Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli; Angelo Ciaramella, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze e Tecnologie Università degli Studi di Napoli Parthenope – abbiamo affrontato la complessità di queste tematiche.
Numerosi gli spunti di riflessione e di lavoro per il futuro.
Per un professionista sanitario, avere la possibilità di interfacciarsi con un un’assistente basato su AI rappresenta un passo importante, ma altrettanto fondamentale è la fase di apprendimento di questo potenziale modello di AI. Questo aspetto deve privilegiare un apprendimento non generalizzato e approssimativo, bensì limitato ma efficiente rispetto a determinati comandi.
È stato poi affrontato il tema del digital twin – gemello digitale – di un organo. Per un professionista sanitario, poter disporre di una rappresentazione virtuale di stato e condizione in tempo reale di un organo del paziente risulta un notevole upgrade diagnostico, consentendo di comprendere e ottimizzare le cure.
Il tema dell’ottimizzazione e della personalizzazione dei percorsi di cura individuale è emerso anche nella discussione relativa all’aggregazione e alla rappresentazione dei dati raccolti. Questi dati non vanno semplicemente organizzati in grafici, bensì strutturati in modo tale da “narrare”, non semplicemente “rappresentare”, la storia clinica di una persona. Solo così sarà possibile elaborare piani sanitari realmente personalizzati e personalizzabili.