Tra oggi e domani il nuovo governo italiano otterrà la fiducia dal Parlamento. Noi di Kelyon pensiamo che la salute dei cittadini italiani debba essere la vera priorità del nuovo esecutivo e siamo convinti che l’e-health e la telemedicina possano essere gli assi portanti di un rinnovato sistema sanitario che conservando l’universalità della cura coniughi migliori servizi al cittadino con l’efficacia e l’efficienza nel risparmio della spesa pubblica improduttiva. Perciò come azienda che opera ormai da 10 anni nel settore avendo a che fare quotidianamente con le parti interessate (pazienti, medici, strutture sanitarie, aziende farmaceutiche), abbiamo pensato di indicare 5 temi fondamentali per il futuro della Sanità in Italia
1. Decollo del Fascicolo Sanitario Elettronico
Gli ultimi governi hanno raggiunto traguardi importanti verso la digitalizzazione della sanità, in particolare con la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico e la dematerializzazione di prenotazioni, prescrizioni, referti e certificazioni di malattia. L’integrazione dei vari servizi digitali all’interno di un portale unico è strettamente legata al reale utilizzo del FSE da parte dei cittadini: per un reale decollo del FSE non basta ‘imporre’ la sua implementazione nelle regioni, ma è necessario rendere tale servizio ‘attraente’ e comprensibile per il cittadino. Bisogna cioè renderlo facilmente accessibile e intuitivo per ogni tipo di popolazione, ben integrato con altri servizi sanitari pubblici e privati, e facilmente ‘trasportabile’ da una regione all’altra (secondo quanto già stabilito dalla recentissima Circolare AgID 3/2019) e in futuro da uno stato europeo all’altro, secondo il principio dell’interoperabilità.
2. Interoperabilità tra sistemi informativi, app e piattaforme
L’interoperabilità può sembrare una questione prettamente tecnica, ma rappresenta invece la chiave di volta per aumentare da una parte l’appeal dei servizi sanitari digitali agli occhi dei cittadini e dall’altra le possibilità d’utilizzo dei dati raccolti attraverso tali servizi.
L’introduzione del FSE nazionale, che permetterà l’accesso ai rispettivi FSE regionali dal portale unico www.fascicolosanitario.gov.it, rappresenta un importante passo avanti per garantire la conformità agli standard documentali e dunque l’interoperabilità dei diversi FSE regionali, fornendo inoltre anche alle regioni ancora sprovviste di FSE l’infrastruttura necessaria per implementarlo.
3. Sicurezza e privacy dei dati
A prescindere dalla gamma di servizi offerti dal FSE, c’è ancora un’ultima barriera al suo definitivo decollo: la fiducia del cittadino nella capacità dell’istituzione di proteggere efficacemente i suoi dati e documenti sanitari.
L’implementazione della tecnologia blockchain nei sistemi informatici sanitari e nei servizi di telemedicina potrebbe portare non solo un significativo aumento della sicurezza dei dati, ma anche una maggiore privacy e capacità di scelta per il cittadino (es. condividere i propri dati solo con specifiche terze parti), nonché un’infrastruttura sanitaria nel complesso più robusta e dinamica.
4. Standardizzazione delle prestazioni di telemedicina
I progetti di telemedicina esistenti nel nostro paese sono per lo più disorganizzati e disomogenei, e mancano linee guida e percorsi specifici atti ad aumentarne sistematicamente l’implementazione. In molti casi, non sono le tecnologie o le risorse a mancare, anche grazie al supporto europeo verso iniziative di eHealth e telemedicina, bensì formazione e informazione di operatori sanitari e pazienti; manca inoltre una rete nazionale che possa inglobare, ampliare e coordinare i progetti pilota virtuosi nati nelle realtà locali.
Il FSE nazionale nascente rappresenta un’ottima opportunità per rilanciare la telemedicina, in quanto apre le porte alla standardizzazione e all’interscambio di dati e best practices. Il monitoraggio di pazienti cronici (es. ipertensione, diabete) e anziani attraverso moduli aggiuntivi del FSE e dispositivi facilmente utilizzabili dal paziente stesso o da un caregiver è a nostro parere un punto ideale da cui partire, anche alla luce delle sperimentazioni già avvenute e/o in corso in alcune regioni.
5. Utilizzo dei dati sanitari per garantire una migliore qualità della prevenzione, dell’assistenza, della diagnosi e terapia dei pazienti (Big Data e Intelligenza Artificiale)
Una volta implementata a livello nazionale la famosa piattaforma aggregante FSE, con tanto di moduli aggiuntivi, possibilità di ricevere dati da dispositivi e applicazioni esterne, e fiducia del cittadino nella sicurezza e privacy dei suoi dati, la nuova frontiera della sanità digitale sarà quella dell’elaborazione dei dati sanitari raccolti, a livello individuale e collettivo, per sviluppare nuovi percorsi di prevenzione, diagnosi e cura grazie all’utilizzo di tecnologie predittive come big data analysis e deep learning.
Siamo convinti che se questi cinque punti diventeranno patrimonio condiviso del nuovo governo, la Sanità italiana offrirà migliori servizi agli utenti e risparmi di risorse da reinvestire per tutti i cittadini. Un circolo virtuoso, di cui l’Italia ha davvero bisogno.